CONVENTO DI SANTA MARIA SECONDA
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Il complesso che comprende il convento e la chiesa di S.Maria Seconda è sito in una conca ai piedi del colle di San Michele, del Monte la Guardia e di Monte Vario. Elevato rispetto al paese, gode una splendida visuale, che si allarga sulla valle di Fontanavecchia fino al Tevere e ai monti Tiburtini. Secondo la tradizione, San Francesco d’Assisi, risalendo da Roma verso la sua valle spoletina, dopo un breve riposo a Monte la Guardia, si spinse fino al romitorio di S.Maria Seconda, ove nel bosco attiguo piantò un leccio: “il leccio di San Francesco”. Accanto al romitorio esisteva una chiesetta che sarebbe stata eretta per custodire l’immagine della Madonna. |
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La costruzione del convento di Santa Maria Seconda risale al XVI secolo, ad opera dei Clareni, sul luogo di un antico dormitorio di cui si ha menzione nel 1374 e del quale rimane traccia nell’affresco nella parete destra della chiesa. In origine molto più piccolo, venne ampliato tra il 1628 ed il 1633 con la costruzione del refettorio, della biblioteca, di un nuovo dormitorio comprendente venticinque celle e dell'acquedotto che convoglia le acque della Sorgente esistente nel fondo denominato Possessione. L'impianto si sviluppa intorno al chiostro, con il giardino e la fontana al centro; uno dei lati è addossato alla Chiesa, mentre quello opposto ospita il refettorio. Dopo il 1870, il convento fu incamerato dal Demanio. Nel 1876 fu ceduto al comune di Morlupo, per il canone annuo di lire 10. Nel 1909 il convento accolse nuovamente i francescani. I chierici regolari o teatini ne presero il possesso nel 1929. La chiesa, restaurata a cura della Soprintendenza, è stata depredata da ignoti nel 1969. |
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Attiguo alla chiesa è il Chiostro, notevole per semplicità e signorilità di linee, con archi a tutto sesto sorretti da pilastrini in peperino. L’impianto del Convento si sviluppa intorno al chiostro, con il giardino e la fontana al centro; uno dei lati è addossato alla chiesa mentre quello opposto ospita il refettorio. Accanto al transetto si trova la sala capitolare, confinante con le celle dei frati. Uno dei pilastri del chiostro conserva incisa la data 1525. Poco distante dal convento sorge il cosiddetto Albero di S. Francesco, una quercia secolare di straordinaria bellezza.
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CHIESA DI SANTA MARIA SECONDA Dedicata alla Madonna degli Angeli, la chiesa di S. Maria Seconda ha una facciata a intonaco, rozza e semplice. Sopra il portale, sormontato da una finestra centrale, è la scritta “Ave Regina Coelorum Ave Domina Angelorum”. L’interno è a una sola navata, con tre cappelle aperte nella parte di sinistra. La copertura è a tetto. Oggi gli interni sono completamente diversi rispetto alla struttura originaria. Precedentemente, l’altare presentava forme in legno scolpito policromato e dorato con semi-colonne ai lati: al centro l’immagine lignea della Madonna di San Luca. Di notevole pregio era il pulpito, di carattere cinquecentesco. Pilastrini scanalati limitavano i suoi specchi rettangolari a incasso con le immagini scolpite della Vergine, di San Francesco e di sant’Antonio. Delle tre cappelle, quella vicino al presbiterio, di proprietà del conte Antimo Orsini era dedicata alla Pietà, quella presso l’entrata della chiesa a Sant’Antonio di Padova. La cappella centrale, dedicata alla SS.ma Trinità, era di proprietà di Cesarina Zaccardini. Dopo il furto del 1969 e i successivi restauri, nulla è rimasto al di fuori delle strutture murarie, con i resti di un affresco raffigurante la testa di San Sebastiano e nel luogo del coro, alcuni tratti del vecchio intonaco con graffiti. Ignoti gli autori delle pitture. Sulla cella campanaria sono restate le due campane originarie, rispettivamente del 1517 e del 1586, finemente lavorate con figure e scritte invocanti la Vergine.
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